Car sharing – Parcheggio occupato per l’auto virtuosa

Tra gli interventi parziali che puntano a diminuire le automobili in giro e, soprattutto, quelle staticamente parcheggiate nella città, c’è il car sharing. Il sito ci dice che l’esperimento è in corso da quattro anni: 54 mezzi che servono 1.500 abbonati, un’apprezzabile proporzione di quasi 28 esseri umani per automobile.


Credo che nella maggioranza dei casi l’auto condivisa sostituisca la seconda automobile, e che solo un piccolo numero abbia fatto il gran rifiuto globale, ma le seconde automobili occupano lo stesso spazio delle prime, e quindi la cosa è interessante. A sentire gli utenti si scopre però un problema: i parcheggi. Ci sono in città 34 aree riservate dove, per chi non è abbonato, è vietato parcheggiare. Ma dove chiunque parcheggia. Ci sono voluti anni di diffusione di sensi di colpa e di vergogna per tutelare le aree riservate ai portatori di handicap, quindi, figuriamoci! Solo che questo inciampo rischia di compromettere alla base l’esperienza car sharing, il cui principale appeal è proprio quello di poter facilmente prendere ed abbandonare un mezzo di trasporto temporaneo: se, al ritorno, l’utente si ritrova a vagare per la città, tra irritate telefonate al call center, e faticosi tentativi di far intervenire i vigili urbani …
Già, i vigili urbani: testimoni informati dicono che non è possibile ottenere da loro la rimozione forzata delle automobili abusive, e che le multe vengono messe solo a fronte di vivaci sollecitazioni dei diretti interessati. Pare sfuggire che in questione non c’è solo il privato interesse del singolo utente, ma un tassello del mosaico che dovrebbe riuscire a far cambiare vita ed aria alla città.
(Paola Pierantoni)