Manuale – Fare il giornalista o il cameriere

Mario Bottaro, giornalista di lungo corso, che mentre era vicedirettore del Secolo XIX ha scelto per così dire la libertà, ossia di fare il free-lance, ha concentrato buona parte della sua esperienza nell’insegnamento universitario, quale docente di teoria e tecniche del linguaggio giornalistico presso la Facoltà di Scienze politiche. Ora ha scritto “Nascita, vita e morte della notizia – Manuale per fare il giornalista (e per difendersi dai media)”, libro che come dice il sottotitolo è rivolto non solo ai giovani che vogliono entrare in redazione, ma anche all’utenza, ai lettori, cui non è mai troppo tardi dare qualche arma in più di legittima difesa.


La sua è un’analisi approfondita che affronta il tema centrale, quello di chi detiene il potere reale dell’informazione, smontando i congegni interni del meccanismo e mettendone in vista punti di forza e debolezze: dalla linea editoriale alla formazione del giornalista e sua trasformazione in corso con la diffusione delle nuove tecnologie, dalla costruzione della notizia ai rapporti con le fonti, quindi il do ut des quotidiano per avere la novità, il titolo, fino al peso della pubblicità e all’incidenza sempre maggiore di pr e comunicazione aziendale per promuovere o addomesticare i fatti. Già il fatto di contribuire a creare nuove leve “imparate”, è un meritevole passo avanti, rispetto all’era naif della vecchia e unica scuola di redazione, dove l’obbedienza e la soggezione erano le regole.
E’ pur vero che i manuali, per quanto scientifici, non possono dar tutto e che il resto viene dalla scuola materiale dell’esperienza sul campo. Dove è importante sul piano formativo trasmettere ai giovani la dote o il difetto della dignità che per taluni è impertinenza. Esemplare al riguardo (utile forse per un prossimo manuale) è un episodietto accaduto in questi giorni in un periodico specializzato, dove un manager marittimo ha fatto sapere che sarebbe stato disposto a concedere un’intervista su argomenti da lui scelti, dopo avere preventivamente scelto anche l’intervistatore. La proposta, riferita in redazione dall’addetta alla pubblicità, interessata a sottoscrivere un contratto, è stata respinta al mittente: “Quel signore si è sbagliato: cercava un cameriere…” Mestiere, quest’ultimo, decorosissimo, se dichiarato.
(Camillo Arcuri)