Università/1 – Strozzini molti, servizi pochi

Dopo anni una inchiesta di Repubblica Lavoro (16 febbraio ’08) sugli universitari fuori sede, italiani e stranieri (questi più del 5% del totale), a Genova: stanze mono o condivise, con e senza uso di cucina, con e senza aggiuntivi compiti domestici, alle condizioni più diverse. Unico punto in comune: tutto in nero. Nessuna titolare – e quindi famiglia di appartenenza – ha in mano uno straccio di ricevuta, un pezzo di carta con valore legale che documenti l’entità del pagamento. Quanti sono? Centinaia, migliaia? Non si sa. Come vivono? Non si sa. O meglio lo sanno gli interessati ma non la città che li accoglie. E neppure è interessata a saperlo l’università dove studiano, una delle prime aziende della città, che ha tremila dipendenti e che partecipa ad un ente, l’Agenzia regionale per i servizi scolastici e universitari (Arssu), che appunto di queste cose dovrebbe occuparsi. L’Arssu appunto che dopo anni di questo scandalo solo ora (Repubblica 19 febbraio ’08) ha chiesto al Comune… uno sconto sull’ICI per gli affittuari di stanze e appartamenti per convincerli ad emergere dal nero. Come dire: se rispetti la legge ti diamo un premio. E un albo degli affittacamere con le caratteristiche di quelle offerte in affitto? Neppure se ne parla. Più che un omaggio al libero mercato sembra una autorizzazione allo strozzinaggio.
(Manlio Calegari)