Prè – Politiche di risanamento in un vicolo cieco
Notizie da Prè. La strada è ancora chiusa, e la prima vittima dell’effetto broken window (vedi OLI 171) è il panificio che stava a ridosso del crollo del civ. 14. Adesso, sulle saracinesche abbassate, si legge il commiato dalla propria clientela e la denuncia dello stato di incuria che ha condotto la via, in risanamento da circa un ventennio, ad un degrado ingestibile.
Un passo indietro nella storia della via. Era il 1995 quando il Comune di Genova, in attuazione del Piano Organico d’Intervento (POI), procedeva all’acquisto degli immobili nell’ottica di avviarne il risanamento. In contemporanea, l’Ufficio Stranieri del Comune e l’Ufficio recupero centro storico convocavano le organizzazioni sindacali e le associazioni operanti nell’immigrazione, con la richiesta di fare da cuscinetto, nei confronti di immigrati irregolari durante le operazioni di sgombero.
La desolante realtà davanti alla quale si trovavano gli operatori convocati era l’assenza, nel Piano Regolatore Generale, di ogni considerazione del contesto sociale della via, accompagnata dalla richiesta puramente strumentale di far filtrare, tra gli immigrati irregolari, la notizia dello sgombero, in modo che, al momento opportuno, scomparissero per non farsi trovare. La situazione originò un coordinamento di associazioni e sindacati (sarebbe poi diventato il Forum Antirazzista) che si oppose agli sgomberi con presidi e azioni legali.
Un fatto che emerse quasi subito fu che le azioni di risanamento precedenti al 1995, intraprese e mai portate a termine, avevano creato situazioni per cui gli appartamenti venivano subaffittati da chi non ne aveva diritto, a canoni esorbitanti; d’altra parte, gli affittuari, potevano negare la disponibilità a fornire documenti che dimostrassero la regolarità del contratto d’affitto, generando quindi, per gli inquilini, il diritto all’assegnazione di un appartamento sostitutivo.
La lotta del Forum Antirazzista per garantire l’assegnazione di case a chi poteva arrivare a dimostrare un rapporto d’affitto regolare durò fino a giugno e si concluse con il successo per un caso soltanto, un cittadino senegalese che riuscì ad ottenere un alloggio in un altro quartiere. Gli sgomberi furono eseguiti ed il Comune, finalmente, attuò il risanamento di via Prè.
A guardarla a tredici anni di distanza, dalla prospettiva di una via chiusa, in massima parte di proprietà comunale ma in preda alle proprie fatiscenze, la cecità di una pianificazione ignara del sociale e per nulla lungimirante appare eclatante.
(Eleana Marullo)
(Le notizie relative agli sgomberi di via Prè sono tratte da documenti conservati nell’Archivio del Forum Antirazzista, attualmente in corso di riordino)