Elezioni: immigrati, parliamone seriamente
Sembra certo che il 13 aprile in contemporanea alle elezioni politiche si svolgeranno, nelle regioni e nei comuni interessati, anche quelle amministrative. E’ una buona decisione, che mi auguro definitiva anche per il futuro. Sono troppi i periodi in cui il nostro paese vive in campagna elettorale tra elezioni politiche, amministrative ed europee. Svolgere diverse elezioni in un solo giorno non è importante solo perché serve a risparmiare danaro pubblico, ma perché nei periodi elettorali prevalgono litigi, propaganda, ed interessi particolari e particolarissimi a scapito della ragione e degli interessi generali del Paese. Credo che le numerose elezioni che si sono susseguite senza tregua negli ultimi 18 anni, favorendo il pensare più all’oggi che al futuro e spingendo all’inseguimento delle voci più rumorose e meno razionali, abbiano dato una buona mano alla grave crisi politica, economica, sociale e culturale del paese. Di certo, in particolare, que sto affollamento non favorisce gli immigrati: nelle campagne elettorali si assiste ad una gara a chi è più bravo ad espellerli mettendo in “secondo piano” i diritti di cittadinanza e le politiche di “integrazione”. Alla vigilia del voto si moltiplicano i politici che si erigono a paladini della sicurezza dei cittadini (che hanno il diritto al voto) e delle loro case popolari o degli asili minacciati dagli immigrati (che non votano); aumentano gli attacchi, le offese, le discriminazioni e diminuiscono coloro che difendono i loro diritti.
(Saleh Zaghloul)