Nuove tecnologie. No, grazie, se questo è il digitale terrestre

Un mio amico ha comprato il decoder per il digitale terrestre, o meglio, ne è entrato in possesso: già, perché non ha speso assolutamente nulla, avendo usufruito del contributo governativo (cioè con i soldi di tutti i contribuenti). Il decoder è di installazione immediata, si collega al televisore, all’antenna tradizionale, e ad una presa telefonica.


Peccato che per il momento sul digitale terrestre trasmettano regolarmente solo i canali Mediaset (strano, vero?), mentre i canali RAI arrivano solo in alcune zone, non continuativamente, come se fossero in corso prove tecniche.
Ma il bello è l’interattività! Tramite la linea telefonica puoi rispondere anche tu alle domande de “Il milionario” di Jerry Scotti, ed accumulare punti, per sperare nell’estrazione di premi…. devi solo far attenzione a non cambiare canale durante la pubblicità, perché ciò ti fa perdere istantaneamente i punti accumulati! D’altra parte oscurare la pubblicità è un atto veramente anticommerciale, illiberale e, diciamolo, un po’ individualista.
Un’ulteriore caratteristica del sistema è quella dell’aggiornamento automatico del software del decoder: l’utente non ha alcuna possibilità di decidere se effettuarlo o meno. Sorge spontanea una domanda: quali sono i contenuti del software del decoder, chi garantisce che, utilizzando le possibilità interattive del decoder, questo non trasmetta dati registrati sulle abitudini televisive degli utenti, sui programmi di maggiore o minore gradimento, o altro? Quale trasparenza esiste su questo argomento?
Se questo è il futuro che avanza…
(Ivo Ruello)