Un sistema informatico non “salta” per caso
Ho seguito sui quotidiani la vicenda riguardante il blocco del sistema informatico del VTE: lavoro in una grande azienda genovese che si occupa di impianti di segnalamento ed automazione nel campo dei trasporti: francamente non riesco a capire cosa stia accadendo. Un sistema informatico, oltre a svolgere le sue mansioni, deve essere dotato di una serie di accorgimenti tali da ridurre al minimo i danni derivanti da guasti “meccanici” (in termini tecnici l’hardware), o da malfunzionamento del “programma” che gestisce il sistema (il software).
Questi accorgimenti sono di vario tipo, dalle ridondanze, ossia usare più macchine che svolgono le stesse funzioni, a vari meccanismi automatici di salvataggio e recupero dei dati, onde evitare perdite degli stessi dati: non sto parlando di meccanismi astrusi, ma di accorgimenti ormai scontati senza i quali un sistema informatico si può considerare una “patacca”. Senza parlare del fatto che all’atto della consegna del sistema sono di norma previsti test di accettazione, che condizionano il pagamento della fornitura del sistema stesso, ma forse vado troppo nel dettaglio. Occorre capire dove stiano le responsabilità di questo blocco: in quale punto del ciclo di produzione ed utilizzo del sistema informatico (stesura dei requisiti, realizzazione, test, corsi agli utenti, utilizzo e manutenzione) qualcosa non abbia funzionato. Insomma parlare di generico “blocco” non spiega veramente nulla.
(Ivo Ruello – Genova)