Minacce – Se ammaina bandiera lo stato laico
No, non mi sento minacciata. Non da quello che il papa ha deciso debba essere la minaccia.
Sono profondamente felice se due persone si amano. Siano esse etero, gay, lesbo o trans. Sarò contenta se il loro amore verrà tutelato dallo Stato di Diritto, da uno Straccio di Costituzione, dalla possibilità di essere accuditi e di accudirsi come in ogni famiglia.
Mi sento minacciata invece dalle loro minacce. Da questo modo che hanno di porsi, dal loro invocare Dio per aver ragione, dal solco profondo che loro – politici e clero – stanno scavando sul futuro dei miei figli, nelle parole alle quali devo tornare a dare un senso tutti i giorni. Consolava l’idea che loro avessero un loro posto nel quale esercitarsi ed esercitare la fede. Ne possedevano il logo, i diritti d’autore e tutto il resto.
Ma la distanza tra me e loro era la mia tutela. E su quella distanza c’erano partiti che garantivano, presidenti che vigilavano, governi che operavano. E c’erano donne di partito con memoria ed occhi fini che mai avrebbero esitato nel rispondere. Queste di oggi paiono dei funamboli sul filo della laicità.
(Giulia Parodi)