Work in progress – Ma la carta dei valori non è secondaria

Gli aderenti al Partito Democratico “difendono il principio di laicità della politica nel rispetto della libertà di coscienza”. Cosa vorrà dire? La bozza di codice etico, ancora in discussione e quindi non definitiva, offre su questo punto cruciale un compromesso aperto a tutte le possibili future ambiguità, mettendo in reciproca indistinta relazione i piani dell’orientamento politico di un soggetto collettivo quale è un partito, e quello, ineffabile, della coscienza individuale. Quale? Quella di chi avrà titolo di decidere la linea e le azioni di questo partito, quella del singolo cittadino? In che modo potrebbe essere minacciata? Che forme dovrà assumere il suo rispetto?
Da un partito mi aspetto che dica chiaramente, e a priori, se intende, o meno, agire indipendentemente dagli indirizzi delle confessioni religiose, per capire in che direzione si muoverà per dare le regole della vita sociale, quella che mette in relazione tra loro persone davvero parecchio diverse una dall’altra.


Il Partito Democratico, mentre lascia questo punto nell’indeterminato, si candida – con la sua “carta dei valori” – ad un obiettivo più ambizioso, quello di essere oltre che un agente politico, un riferimento etico. Ma per questa ambizione servirebbe non un codice tirato giù col bilancino, ma la capacità di rispondere alle domande di Sofri (sabato 12 gennaio, da Fazio), e di Maggiani (domenica 13, Secolo XIX)
Sofri chiedeva: quale mondo lasceremo ai figli ora che abbiamo capito di essere benissimo in grado di distruggerlo senza ricorrere alla guerra atomica, ma così, quotidianamente, giorno per giorno?
E Maggiani invocava un pensiero forte e compiuto “in lingua italiana” sulle ragioni della vita e i destini dell’umanità. Aggiungendo che la politica è fatta anche di questo e che “se la questione salariale è prioritaria, non credo che la questione cerebrale sia secondaria”.
Per adesso abbiamo D’Alema, che domenica (sempre da Fazio, che gli girava la domanda) se l’è cavata assumendo un’aria molto grave e parlando bene di Sofri. Senza rispondere.
(Paola Pierantoni)