Enrico-Victor – I mandarini dormienti e Laura che batte

“Cara Laura non prostituirti, l’università te la pago io”, Repubblica-Il Lavoro 8 gennaio.
Firmatario Enrico Musso, ex candidato sindaco della Cdl al Comune di Genova. Giovane professore universitario, in campagna elettorale proponeva di adibire un’area in città per la prostituzione legalizzata.
Laura, 29 anni, studentessa del Dams a Genova, intervistata dal quotidiano il 6 gennaio ha dichiarato: “per me è solo lavoro, lo faccio con il massimo distacco”. E’ stata “commessa, cassiera, segretaria. Tutti lavori da sgobbo, tutti saltuari”. Mal pagati. Del mestiere Laura denuncia le criticità: “siamo invase da straniere, che si vendono per quattro soldi”, evidenziando un approccio preciso: “della morale me ne frego”, “ormai, per me quel che conta è essere ben pagata”. I suoi sogni? Recensire libri o film, “ma mi sa che ormai sono troppo vecchia per tentare”


Per Musso sulla prostituzione bisogna distinguere: “Come professore, non posso accettare che qualcuno si prostituisca per pagare gli studi”; “tu smetti di prostituirti per pagarti gli studi e io ti anticipo le tasse universitarie. E’ un prestito d’onore”, scrive Musso a Laura, “è chiaro che con il nostro patto non risolviamo gran che: non ci sono solo le tasse, ma l’affitto e tutto il resto. Non c’è solo quest’anno, ma il prossimo e quelli dopo. E soprattutto non ci sei solo tu. Ma chissà – forse riusciamo a svegliare i mandarini dormienti del cosiddetto establishment”.
Da destra a sinistra (per usare schemi logorati), ecco Victor Rasetto, 35 anni, intervistato da Franco Manzitti su Repubblica-Lavoro il 22 dicembre. Il neosegretario provinciale del Pd cita Gramsci e afferma “il vecchio muore ma il nuovo non sta nascendo”. Bisogna “far baricentro su tutto”. Rasetto ricorda don Balletto “che definisce la società genovese come una tela che si strappa” e, aggiunge: Genova è come “una zanzariera dove tanti insetti si impigliano prigionieri”. Siamo alla “sindrome del blocco, della prigione tra presente e futuro”.
Questo il quadro. E la mission? “Far capire alla gente che partecipa come esistono diritti ma anche doveri. Bisogna ricordare che i tempi sono difficili. In una recente ricerca in città abbiamo accertato che nella fascia di età tra i 18 e 35 si chiedono formazione e lavoro, tra i 35 e i 55 si chiedono efficienza, formazione e servizi, tra i 65 e 85 si aspettano sanità, sicurezza e pensioni. Il bilancio che hai in mano ti da mille euro e con mille euro devi fare tutte quelle cose, il Pd deve avere coraggio: scegliere.”
Mission trasversale del “nuovo” in politica a Genova? Far di conto.
Laura è già oltre. Ha già scelto.
(Giulia Parodi)