Acquasola. Te la do’ io la parola se protesti per il park
Chi ha votato in Comune a favore del parcheggio all’Acquasola?
La risposta è circolata in rete come una sciabolata, e la lista viene distribuita alla manifestazione a difesa del parco. Adulti che parlano e bambini che mostrano cartelli colorati con grandi alberi. Poi castagne e germogli da regalare come se custodissero tutto il verde e l’autunno in formato tascabile.
“C’è anche Castellaneta …” il commento amaro arriva da chi pensa che con “certa gente” non si debba condividere nemmeno la ghiaia. “Molto trasversale questo presidio…”, “Sta sicuro che i DS non verranno…”. Non vengono i DS e nemmeno gli altri perché lo strano codice della politica evita il confronto diretto con coloro che non ci stanno. Come si vergognassero, nei partiti. “Il punto”, dicono in manifestazione, “è che qui faranno un parcheggio enorme perché altrimenti il Comune si sarebbe ritrovato un ricorso al Tar della società che da anni aspetta questo lavoro…Un mare di soldi!”, “Dicono che salveranno gli alberi ma è impossibile!”, “Parlano di sfacelo dei trasporti pubblici…Ma come pensano di incrementare il pubblico se agevolano il trasporto privato?”, “E i bambini dove li porto? Io abito nel Centro Storico… Ma questi sono mai andati all’Expo d’estate…Con le palme che fanno cilindri d’ombra?”
Il giorno dopo, sul Lavoro, nemmeno una riga per la manifestazione che è scivolata da Corvetto sino all’Expò con musica e striscioni. Gente cui dare la parola.
La parola. Chi la prende e chi la toglie.
(j.m.)