Caso Henriquet – Dalla procura di Genova alla finanziaria 2008

Nel settembre del 2005, nel corso di un controllo nella sede dell’Associazione Gigi Ghirotti, i carabinieri del Nas trovarono, in alcuni armadietti custoditi, una certa quantità di farmaci oppiacei che erano stati restituiti all’Associazione dai parenti dei malati terminali deceduti. I carabinieri denunciarono il fondatore dell’Associazione professor Franco Henriquet per detenzione illecita di medicinali a base di stupefacenti. Con questa accusa, nel maggio del 2007, il PM Francesco Pinto, chiese il suo rinvio a giudizio. Il 13 novembre, Adriana Petri, giudice dell’udienza preliminare (Gup), ha deciso di non doversi procedere “perché il fatto non sussiste”. La sentenza del Gup è stata ricevuta con gran sollievo da tutti, nessuno escluso.


Sorprendentemente, a rappresentare l’accusa è stato il capo dell’Ufficio Francesco Lalla che, essendo contrario al rinvio a giudizio di Henriquet, aveva deciso di sostituire in udienza Pinto, titolare dell’inchiesta. Nessuno può dire se la decisione del Gup sia stata o meno influenzata dalla sostituzione di persona. Certo è invece che il Procuratore Lalla ha rubato la scena a tutti.
Sul Secolo XIX del 17 novembre, in un articolo dal titolo “Lalla, applausi bipartisan. Una scelta di buon senso” si legge: “La mossa a sorpresa del procuratore capo di Genova, Francesco Lalla, sul caso Henriquet, ha incontrato il favore di migliaia di cittadini”. Sul sito web del Secolo XIX si sono riversati, insieme a nuovi e toccanti attestati di sostegno e di stima per Franco Henriquet, da decenni impegnato, in condizioni difficilissime, nel diminuire la sofferenza dei malati terminali di cancro, moltissimi messaggi di apprezzamento per Lalla, un magistrato “a cui tocca riscattare la propria categoria” e di disapprovazione per Pinto, accusato di arroganza e protagonismo. Nessun messaggio per dire che la denuncia di Pinto e dei carabinieri del Nas era una dovuta contestazione tecnica e non una criminalizzazione, come invece ha osservato Marco Preve su Repubblica del 16 settembre.
A corollario della tormentata vicenda, e dopo anni di richieste e di battaglie che hanno visto impegnato in prima fila anche il prof. Henriquet, è da notare che nella finanziaria 2008 approvata in questi giorni dal Senato, è stata inserita una norma per cui i farmaci, anche quelli contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope non più necessari al paziente (deceduto o che ha abbandonato la terapia), potranno essere utilizzati da chi ne ha bisogno anche nell’ambito di una “organizzazione non lucrativa avente finalità di assistenza sanitaria”. Come è appunto la Gigi Ghirotti.
(Oscar Itzcovich)