Tolleranza zero – Con Rambo ritornano le pene corporali
Il merito, mai abbastanza riconosciuto, va alla diretta se qualche frammento di realtà scomoda riesce a filtrare attraverso le maglie di opportunismi e servilismi mediatici, per arrivare fino agli occhi dell’opinione pubblica. Pensiamo alle riprese di cameramen e fotoreporter durante il G8, sequenze di volti tumefatti e teste sanguinanti riproposte da Santoro nell’ultima puntata di “Anno zero”, ma consideriamo anche le cariche con insistenti manganellature negli stadi calcistici: esplosioni di violenza istituzionale a dir poco sconcertanti.
Nessuno evidentemente può avanzare assurde ipotesi giustificatorie del teppismo, sia di strada sia di curva; ma per quanto si tratti di fenomeni gravi, preoccupanti, non è pensabile affrontarli con metodi diversi dalla legalità. Sui fatti rivoltanti accaduti nel 2001 a Genova, nella scuola Diaz e nella caserma-prigione di Bolzaneto, sono per lo meno in corso processi (finiranno naturalmente con la prescrizione, come si addice agli imputati che hanno santi in paradiso), mentre per quanto riguarda le furibonde bastonature inflitte a tifoserie, sia pure scalmanate, aggressive, fuori di testa, nulla è stato obiettato, quasi si trattasse di una prassi ormai tollerata. (Che siano tornate le pene corporali e di fatto sia stato abrogato il principio giuridico per cui quando un cittadino finisce nelle mani della polizia, lo Stato si fa automaticamente carico della sua incolumità?)
Non occorre essere “esperti” di ordine pubblico, come certi ex brigadieri neofascisti ascoltati in tv quali consulenti di Fini, per sapere che non si disperde con le belle parole una massa di facinorosi armati di spranghe. Ben altro però è vedere un nugolo di uomini in divisa accanirsi con manganelli e calci su un giovane ormai steso a terra, quindi inoffensivo, inerme. Sono anche scene come queste, diffuse dai media nel mondo civile, che procurano discredito al nostro Paese. Dopo i pestaggi dei supporter britannici in trasferta all’Olimpico per la partita Roma-Manchester, ci fu un incidente diplomatico con Londra. I comportamenti allarmanti degli addetti alla sicurezza pubblica dilagano e non solo in Italia: a pochi giorni dal tifoso laziale ucciso ad Arezzo da un agente della Stradale, abbiamo visto ammazzare in diretta con le pistole elettriche, dalle guardie dell’aeroporto di Vancouver, un passeggero polacco “colpevole” solo di non parlare l’inglese.
Tacere, far finta di niente, non copre le brutalità presenti anche in casa nostra; anzi può suonare di incoraggiamento per chi si ispira a modelli da Rambo selvaggio. La tolleranza zero, ricorrente nei titoli, va applicata contro la violenza da qualsiasi parte si manifesti. E’ solo retorica invocare il ritorno a una legalità diffusa, a un clima di civiltà, in cui -come ha detto in tv il papà di Carlo Giuliani- chi rappresenta la legge sappia per primo difendere l’onorabilità della propria divisa?
(Camillo Arcuri)