Migranti – Le stragi alle porte di fortezza Europa
Le notizie di sbarchi clandestini di migranti sulle coste italiane sono diventate routine. Alcune tragedie, alcuni arrivi numericamente cospicui riescono ad occupare le pagine dei giornali e a richiamare l’attenzione su quello che è in realtà uno stillicidio di morti che continua da un ventennio. L’ultimo episodio è il naufragio di due imbarcazioni (una sulle coste della Calabria, l’altra in Sicilia) che tra il 27 ed il 28 ottobre ha causato 27 vittime ed un numero indefinito di dispersi.
In uno dei due casi, sulla spiaggia di Roccella Ionica sono naufragate 120 persone, tutti ragazzi palestinesi, provenienti da Haifa o Ramallah: una generazione in fuga dai territori occupati, che ha pagato l’equivalente di 1300 euro per imbarcare dall’Egitto all’Italia su un rottame fatiscente. Tra questi Abdel, 14 anni compiuti durante la traversata, che, intervistato(Corriere della Sera, 29 ottobre, “Sono fuggito dalla Palestina In mare ho compiuto 14 anni”), ha raccontato la sua storia : partenza dalla Palestina, arrivo al centro di raccolta, 9 giorni di navigazione alla volta dell’Italia conclusa col naufragio.
Un’analisi di Repubblica (“Meno sbarchi ma vittime in aumento”, 29 ottobre 2007) prende spunto dall’evento per chiarire le cifre del traffico di vite umane: nel 2007 diminuiscono gli arrivi (14.968 contro i 16.093 del 2006), ma aumentano numericamente gli sbarchi. Questo, in ottemperanza alle leggi dell’economia, per cui i passeggeri vengono caricati su piccole barche, gommoni, carcasse “a perdere” senza conducente, per minimizzare i rischi dell’impresa. Il biglietto di 3 persone in genere ammortizza il costo del mezzo, che può essere abbandonato ai flutti o alle secche senza causare perdite economiche ai trafficanti: quindi l’uso di numerose, piccole imbarcazioni in condizioni pessime e senza conducente sarebbe la causa dell’aumento dei naufragi e delle vittime (solo quest’anno, 500 davanti alle coste siciliane).
Fortress Europe,letteralmente “fortezza europa” (http://fortresseurope.blogspot.com) è una rassegna stampa che dal 1988 ad oggi tiene il conto delle vittime della frontiera europea, e racconta, con dati e statistiche, la cronologia e i modi dell’ecatombe che si perpetua giornalmente alle frontiere: le cifre spalancano uno scenario inimmaginabile. 11.167 persone sono morte, dal 1988 ad oggi, durante il tentativo di raggiungere l’Europa, 3.912 i dispersi. In particolare, nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico verso le Canarie sono annegate 7.588 persone. Quasi la metà delle salme non sono mai state recuperate. Nel Canale di Sicilia tra la Libia, l’Egitto, la Tunisia, Malta e l’Italia le vittime sono 2.481, tra cui 1.522 dispersi. Altre 64 persone sono morte navigando dall’Algeria verso la Sardegna. Morire di frontiera nel 2007, alle porte dell’Europa, non è né western né fantascienza.
(Eleana Marullo)