La fine della rete?
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 12 ottobre scorso il disegno di legge Levi-Prodi Nuova disciplina dell’editoria, che ha scatenato immediatamente l’ira del cosiddetto “popolo della rete”. L’oggetto dello scandalo è l’obbligo di iscrizione da parte di tutti i soggetti che svolgano attività editoriale su internet al Registro degli Operatori di comunicazione (ROC) (art.7), e al fatto che si intenda per attività editoriale su internet “qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento,che sia destinato alla pubblicazione”(art.2).
Antonio Di Pietro spiega sul suo blog che il ddl è stato approvato senza esser discusso poiché presentato come provvedimento di routine, e dichiara la sua ferma contrarietà.
Nei giorni successivi l’estensore del disegno di legge, Ricardo Franco Levi, annuncia l’aggiunta all’art.7 del comma: “Sono esclusi dall’obbligo di iscrizione al ROC i soggetti che accedono ad internet o operano su internet in forme o con prodotti, come i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscono un’organizzazione imprenditoriale del lavoro”.
La modifica non soddisfa né Mario Adinolfi (candidato blogger alle primarie del Pd), né Giuseppe Giulietti, i quali avrebbero preferito l’abolizione dell’intero art.7, mentre molte voci sollevano dubbi sull’interpretazione di “sito personale”, o dubbi tout court sul significato di “organizzazione imprenditoriale del lavoro”.
Una breve ricerca con Google associa immediatamente “legge Levi-Prodi” con “fine della rete”: sorgono spontanee alcune considerazioni: Ricardo Franco Levi proviene da una carriera di giornalista professionista, ed ora è sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla informazione e l’editoria: come è possibile non prevedere l’impatto di tali norme sulla galassia dei bloggers? . Come è possibile che una normativa sull’editoria e l’informazione(!) non sia discussa in Consiglio dei Ministri in quanto provvedimento di routine? A nessun ministro scatta qualche antenna? Oppure il disegno di legge viene approvato, pensando che prima che diventi legge, se lo diventerà, di tempo ne dovrà passare? (non sarebbe molto serio neppure questo).
Non ho risposte: ricordo solo un sito di musica ellenica (estensione .gr), che, vessato dal corrispettivo greco della SIAE, è stato tramutato in un dominio delle isole Vanatu (estensione .vu). La rete ha fantasia…..
Ricordo in conclusione che è possibile sottoscrivere una petizione per la modifica del ddl all’indirizzo www.petitiononline.com/nolegglp/petition.html: ad oggi (28.10.07) sono state raccolte oltre 4400 firme.
(Ivo Ruello)