Visti in tv – Cofferati uguale, società diversa?
Cofferati da Fabio Fazio. Controllo, severità, determinazione. Spiegava la sua idea di legalità ed il fatto che la spaccatura nella giunta bolognese sia stata determinata dall’incapacità di alcuni di accogliere un concetto universale che non permette deroghe. Disegnava un limite oltre al quale non è importante essere di destra o di sinistra ma semplicemente difendere valori fondamentali. Ricordava che la scelta di spostare un campo rom dagli argini di un fiume, dando un’abitazione ad ogni famiglia – nonostante l’impopolarità – avesse infine evitato una tragedia perché, come previsto, il fiume è straripato. Infinitamente solo, non sembrava esserne particolarmente scosso, come se la consapevolezza di aver ragione gli bastasse a rispondere e a tirare dritto.
Nelle metamorfosi dei politici del nostro paese, quella di Cofferati ci è stata presentata come la più eclatante. Non è più l’uomo dei tre milioni in piazza! E’ cambiato! Cosa ne è stato di lui? – hanno chiesto in tanti. E per molti potenza e lucidità del personaggio si sono spente come candele, lasciando il deserto attorno un leader improvvisamente impazzito. La dimensione locale della sua carica politica ha fatto emerge la difficoltà quotidiana della relazione con cittadini, movimenti, giovani, centri sociali, ognuno con richieste che inevitabilmente invadono i desideri di altri. Mille sindacati con i propri diritti alla veglia o al sonno, all’ordine o al divertimento, alla casa. Tutti con i loro spazi da reclamare.
Cofferati da Fabio Fazio ha usato le stesso linguaggio di cinque anni prima, quando in testa a milioni di lavoratori difendeva il loro posto di lavoro. Identico approccio pacato e irremovibile. Diverso il campo di riflessione. Con un’idea delle priorità che non trova consensi. La sua linea politica ha indotto parecchi giovani bolognesi a mettere in scena per le piazze cittadine il funerale della città, alcuni indossavano la maschera del sindaco, individuato come responsabile unico della morte di Bologna. Attorno ai ragazzi molta polizia in un clima denso di rabbia.
Chi l’avrebbe mai detto?
Forse sarebbe utile individuare l’istante in cui il leader non è più piaciuto, senza dare per scontato che la metamorfosi sia unicamente sua.
Per molti anni siamo stati inseguiti dall’associazione di Cofferati a Tex, il suo fumetto preferito.
Da Fabio Fazio la somiglianza, non solo fisica, al nonno di Heidi – detto il Vecchio dell’Alpe – mi è parsa lampante.
A ognuno i suoi modelli.
(Giulia Parodi)