Lettere – L’inframuraria anche a scuola
Che bello, anche nella scuola sta entrando l’intramuraria sotto forma di 50 euro l’ora all’insegnante per corsi di recupero. L’ attività intramuraria, introdotta in origine negli ospedali con il pretesto di “accorciare” le liste d’ attesa, come prevedibile è servita unicamente a distogliere chi di dovere dal provvedere ad una organizzazione efficace delle risorse, per cui il paziente è gioco forza costretto a ricorrere all’attività intramuraria dei medici, la quale tra l’altro è diventata una delle fonti importanti di finanziamento degli Ospedali: anche per tale motivo questi si guardano bene dall’ipotizzarne una riduzione e/o di porre un calmiere alle parcelle richieste dai Signori Medici (che, in certi casi, toccando i 300 euro, si fa fatica a chiamare parcelle!)
Ora, con la tariffa extra per gli insegnanti che fanno i corsi di recupero, c’è da chiedersi perché mai la scuola dovrebbe sforzarsi di funzionare bene: peggio funziona, più corsi di recupero, più soldi per gli insegnanti.
Come sono lontani i tempi in cui, non solo la scuola funzionava (o per lo meno ci provava) ma era fatto anche esplicito divieto all’insegnante di dare lezioni private ai propri alunni (proprio ad evitare “frequentazioni improprie”). Ora invece il connubio viene legalizzato ed ovviamente la scuola, come gli Ospedali si sentirà sempre meno attratta dalla sua funzione primaria e sempre più ammaliata da soluzioni “creative”.
A quando corsi di recupero di religione, di educazione fisica, ecc…? D’altra parte, per par condicio, ognuno vorrà presto il proprio bel corsettino creativo…di finanza!
(Elsa Aimone)