Interviste – Caccia alla volpe tra i moli del porto
Ancora col sorriso più che soddisfatto della strepitosa affermazione alle europee (la foto è di qualche mese fa), Marta Vincenzi dichiara candidamente in un’intervista al Secolo XIX cose da far rabbrividire. Tanto per cominciare che a dispetto di Case Italia o Liguria, a Bruxelles contiamo come il due di picche, anzi non ci siamo proprio, contrariamente a tedeschi e francesi che hanno una presenza costante quanto produttiva di ricadute concrete.
Ancora più taglienti sono le sue parole riferite ai casi genovesi, in particolare al grande “affresco” di Renzo Piano sul nuovo porto: a suo modo il progetto è dirompente con lo spostamento dell’aeroporto oltre la diga foranea e la costruzione all’interno di un’isola artificiale per le riparazioni navali; ma in proposito il dibattito ha messo la sordina. Forse perché i due poli sono d’accordo? Il sospetto della Vincenzi è che dietro “la facciata di adesione trasversale si possano nascondere due impostazioni meno nobili: non so se più nell’una o nell’altra parte politica”. E aggiunge: “Mi pare che ci siano un po’ troppe volpi sotto le ascelle”.
Purtroppo le sue parole eludono, almeno in parte, l’invito a citare nomi e affari in ballo: “I nomi sono quelli di tutti, politici, imprenditori, classe dirigente; e gli affari sono piccoli, le cosine, gli interessi sono quelli di piccole parti, questioni da risolvere per non fare sgarbi a nessuno”…
In mancanza di riferimenti più precisi (ma forse ha già detto abbastanza) è cominciata la caccia alle “volpi” nascoste tra moli e banchine. Vuoi vedere –azzarda qualcuno– che si preparano a costruire case, meglio residences, intorno allo yacht club, dove ora ci sono i cantieri delle riparazioni navali? Impossibile, fa l’altro. Eppure.
(Vittorio Flick)