Sicurezza percepita – Il traffico urbano pericolo numero 1
Molte prese di posizione sulla stampa quotidiana per le decisioni di alcuni sindaci di impedire le prestazioni dei lavavetri. Per tutta la seconda metà d’agosto il dibattito non si è mosso dalla cronaca spicciola dei pro e contro. Non sono mancati i suggerimenti polemici del genere “perché non vi occupate dei mafiosi o dei criminali invece di rompere le palle a dei poveretti?”. Sull’onda -accresciuta da gravi episodi criminali- il ministro Amato ha annunciato, il 3 settembre, un disegno di legge del governo su “macro e microcriminalità”. Il 7 settembre G.D’Avanzo ha scritto su Repubblica un articolo -tutto da leggere- intitolato “Sicurezza e serietà”. Carte alla mano ha dimostrato che gli annunciati tempi di approvazione del provvedimento sono velleitari e che ancora una volta ci troviamo di fronte ad una operazione di facciata. L’articolo sottolinea anche la confusione con cui nel dibattito pubblico viene usato il termine “microcriminalità”.
Gli interventi di alcuni sindaci – Cofferati in particolare (ad es. Repubblica 9 settembre 2007)- sono però stati utili per affermare la necessità di dare ai sindaci piena giurisdizione sul territorio metropolitano. I sindaci – eletti dai cittadini e responsabili politicamente delle città che sono chiamati a governare- vedono limitato l’esercizio pieno del loro potere da prefettura, questura e altri organi dello stato. In diversi hanno dichiarato che il territorio della loro competenza non è riducibile a quello dei lavavetri. Genova che ha vissuto il dramma del G8 ne sa qualcosa.
Sempre a proposito di “microminalità” e di “microcomportamenti illegali” esistono diverse inchieste sul loro aumento riferito agli ultimi 15 anni. Avrebbero trovato un terreno favorevole sia nel graduale affermarsi di una cultura i cui principali valori sociali sono il “denaro” e il “successo”, sia nella filosofia del “lasciar correre” (su questo aspetto gli articoli di L. Guiso (Istituto Universitario Europeo) e A. Tsyvinski (Harvard University) su Il Sole 24 Ore dell’8 e 19 agosto 2007.
Cosa succederà nei prossimi mesi? Anche se lavavetri e prostitute continuano ad essere considerati dalla stampa gli obiettivi più eccitanti, i sindaci dovranno fare i conti con un altro fatto, il traffico urbano di auto e moto, che recenti indagini hanno definito “pericolosamente trasgressivo”. Il traffico urbano, oltre ad essere vissuto dai cittadini (percezione del fatto) come la principale ragione di ansia e insicurezza, è inoltre – oggettivamente! – la maggiore causa di pericolo. Sia per per l’elevato numero di morti e feriti (con conseguenze a volte insanabili), sia per distruzione di beni materiali e finanziari (esborsi assicurativi), sia per l’essere all’origine di gravi incertezze di comportamento.
A Genova, dove i lavavetri pare siano pochissimi e non “aggressivi”, sarà più facile per gli amministratori cominciare da subito a occuparsi del traffico.
(Manlio Calegari)