Porto – A Genova non fanno nomi, a Livorno sì
Novi: “Con il mio lavoro recuperati 11 milioni di euro. Mi muovo per il porto, ma a qualcuno arreco disturbo” (Repubblica-Lavoro, 17 luglio 2007). E’ la ragione per cui nel 2008, a fine incarico, Novi tornerà a casa. Durante il suo incarico non ha trovato il favore dei governi di centro sinistra: regione, comune e provincia, e si è fatto nemici tra quelli che l’avevano proposto. La sua iniziativa per vederci chiaro nelle concessioni (che ha avuto conferme clamorose a livello giudiziario) e il conseguente scontro con Carena, il potente segretario del Consorzio, e con il gruppo di funzionari che a lui facevano riferimento, lo ha isolato. Il suo entusiasmo per il waterfront di Piano – osteggiato, sin dall’inizio, da riparatori navali, terminalisti, armatori, agenti e altre categorie – lo ha messo definitivamente ai margini. Il suo ciclo è dato ormai per concluso.
Lo ha detto chiaramente all’assemblea di Confitarma, a Roma, (Secolo XIX, 6 luglio 2007) l’armatore genovese Ignazio Messina, che del Comitato portuale genovese, fa parte. Messina ha accusato Novi di aver “rinviato lo sviluppo di Genova di 20 anni” e ha detto che gli armatori aspettano da tempo “qualcuno che impugni saldamente il timone del porto decidendo una rotta ben precisa…”. Nell’occasione anche il rappresentante del governo, il viceministro dei trasporti, ha confermato che Genova ha bisogno di “una guida forte… capace di imprimere una svolta”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente genovese di Confindustria (L’avvisatore marittimo, 11 luglio 2007). Abbiamo bisogno di un presidente che sappia recuperare un rapporto con Roma, ha detto. E non ha nascosto che Novi non ha il profilo auspicato.
E gli amici di Novi? Tacciono ma è probabile che insieme agli altri stiano preparandosi a giubilarlo. Così lascia intendere La gazzetta marittima “Bisettimanale di informazioni mercantili e di politica economica” (16 giugno 2007) pubblicato a Livorno dalla Società editoriale marittima.
Titolo: “Novi in calo? Genova cerca il successore”. “Sussurrano i ben informati che il mandato del presidente della Port Authority Giovanni Novi sia avviato a prematura fine. Dicono anche che sia lo stesso ministro Bianchi, non in disaccordo con l’omologo Di Pietro e con la sinistra locale, ad aver iniziato i sondaggi per una “terna” che apra la successione. Dicono infine che tra i nomi che circolano ci sarebbe in pole position quello del presidente di Savona Rino Canavese che è tra quanti hanno parlato poco e “macinato” molto a favore dei proprio porto ed è molto gradito al governatore Burlando. Tra gli altri nomi circolano quelli di Maurizio Longo (Fita Cna) e de1l’ex presidente di La Spezia Giorgio Bucchioni, che a dispetto della non targatura politica ha lasciato un ottimo ricordo di efficienza e visione strategica. Di nomi ovviamente ne circolano tanti altri. Compreso quello, accreditato da Bruno Dardani su Libero, del segretario generale dell’associazione dei porti europei Patrick Verhoeven, un belga assai vicino al nuovo sindaco di Genova…”.
Che gente informata che c’è a Livorno!
(Manlio Calegari)