Te lo dò io la sanità – La tragicommedia estiva dell’assistenza ai nonni
Un grazioso articolo del Secolo XIX del 21 agosto sul problema afa ed anziani ci ha incuriosito e ci ha spinto ad indagare su una riferita lettera dell’ASL 3 – Servizio Anziani.
Abbiamo trovato ciò di cui si parla: sotto l’intestazione di un bel Dipartimento Anziani (vi ricordate quando si diceva che alla ASL 3 è tutto un dipartimento solo per giustificare maggiori prebende ai dirigenti amici?) un testo a doppia firma del Direttore sanitario e del Direttore del medesimo dipartimento, dopo aver spiegato con tabelle allegate che afa fa il 18 agosto di venti minuti in venti minuti (informazione sanitaria fantastica per dettaglio), si lancia in previsioni del tempo valevoli 24 ore e per tale lasso di tempo fornisce cogenti e risolutive soluzioni:
ricoverare i vecchietti;
non far girare il ventilatore oltre i 38 gradi, perché non serve;
evitare le dimissioni non protette di anziani fragili nelle giornate del 19 e 20 agosto. E le AASSLL monitorizzino l’idratazione dei vecchietti.
Commento e controcanto.
a) Dove ricoveriamo i vecchietti? Nei sessanta (diconsi sessanta) letti di Medicina che il Galliera ha chiuso per sempre in questi giorni? O nei venti di neurologia che hanno fatto la stessa fine? O nei letti che ha tagliato S.Martino? O nei letti che d’estate la ASL 3 chiude per ferie del personale proprio quando potrebbero consentire uno sfogo in situazioni critiche?
La Regione impone tagli con la promessa di 900 posti letto in RSA. Intanto taglia. Poi, forse, solo chi vivrà vedrà. Come il famoso milione di posti di lavoro.
b) Facile fare ironia su ciò che gira a leggere ‘ste cose.
c) Evitare le dimissioni etc.: di grazia, dottori Delfino e Palummeri, 600 milioni/anno vecchio conio in due, dove si mettono i vecchietti che giungono al pronto soccorso, se non si dimette chi è ricoverato? Nei succitati letti chiusi col benestare della Regione? Eppoi: qual nuovo testo di arte medica classifica e discrimina l’anziano fragile dall’infrangibile? Infine, sentendo lo scienziato della salute Sirchia, è protetta solo la dimissione di chi ha parenti impiegati ai supermercati?
E ancora: da quando il Dipartimento Anziani scende in concorrenza con Sky meteo24, Meteo3, che tempo che fa e con qualsiasi commento climatico, con cui giornalmente i tg rai-berlusconiani insieme a due paia di tette-di-fuori cercano di tenere impegnata l’attenzione dell’italiano tassato, tartassato, rapinato, disoccupato, non-assistito, discriminato e neppure liberato dal giogo di Roma Ladrona?
Ma la più bella è la descrizione di quel che devono fare le AASSLL. Le AASSLL? Quali AASSLL?. Cioè: siccome di ASL, a Genova e comprensorio, ce n’è una sola, la ASL 3 redattrice del sacro testo ancorchè in piena crisi d’identità, cheffà? dà ordini a se stessa al plurale? Perché non dirama la lettera alle sue sezioni territoriali invece di scrivere agli ospedali? Un po’ come se la moglie ordinasse al marito di andare dal ginecologo.
La realtà evidente è che nelle sezioni territoriali ci sono solo dirigenti che prendono alti stipendi, ma nessuno che esegua gli ordini.
Peccato che comunque i Genovesi, a settembre, tra le tante cose in meno che si trovano, dovranno anche metterci tutti i posti letto tagliati, per cui, per ricoverarsi, dovranno sempre più mettersi le mani in tasca.
D’altronde Berlusconi lo ha detto: nelle tasche degli Italiani mica ci vuol mettere le mani. Lui.
(Galeno)