Anno zero – Faccio un programma, poi mi intervisto

“Anno zero”, la trasmissione di Santoro dedicata al silenzio della Chiesa su preti e pedofilia, seguita da 5 milioni di telespettatori, ha ricevuto abbondanti commenti dalla stampa tutta. Anche preventivi: Fassino (segretario Ds) ha invitato Santoro “al massimo equilibrio e alla massima prudenza”. A trasmissione avvenuta, invece, il presidente della Commissione di vigilanza della Rai, Mario Landolfi (An) ha dichiarato che “quel filmato non andava neanche acquistato perché finalizzato ad attaccare la Chiesa in quanto Istituzione ed il Papa in quanto suprema autorità morale e spirituale del mondo cristiano”, mentre che Enrico La Loggia, vicepresidente dei deputati di Fi, ha espresso “amarezza per il tentativo di gettare discredito sulla Chiesa”.


Le reazioni furibonde della destra contrastano con quelle pacate di molti esponenti della Chiesa. Monsignor Rino Fisichella, ospite di “Anno zero”, si è detto soddisfatto perché “siamo riusciti a far capire le ragioni della Chiesa e la falsità di quel filmato”.
Viene il sospetto che il vero problema in “Anno zero” non sia rappresentato, come suggerisce Michele Serra su “L’amaca” (la sua quotidiana rubrica su Repubblica) dai “cattolici da sbarco (di entrambi gli schieramenti)” che accorrono in difesa della Chiesa , ma dai politici che, come ha evidenziato Marco Travaglio in apertura della trasmissione, “non si accontentano più di lottizzarsi la rai. Vogliono fare i palinsesti e i critici televisivi”. Conclude Travaglio: prima o poi condurranno direttamente i programmi e si intervisteranno da soli.
(o.i.)