Prediche – La severità di Bagnasco la carità di don Gallo
Angelo Bagnasco ha detto cose importanti alla messa per i cresimandi nella chiesa di San Gerolamo di Castelletto, domenica 13 maggio. Vale la pena di condividerle con i lettori data l’importanza del personaggio e la carica che ricopre.
Non pensate – ha ricordato – che la vita sia una passeggiata! La vita non è una passerella serena, chi ve lo dice mente! La vita è sacrificio! E’ costellata di sacrifici e sconfitte…Chiedetelo ai vostri genitori, quante sconfitte hanno dovuto subire…La vita è questo. Ma anche se vivrete delle sconfitte, non sarete degli sconfitti. E se avrete dei fallimenti, non sarete dei falliti! Da oggi avrete anche l’aiuto dello Spirito Santo, insieme vostri padrini e madrine, da oggi c’è il cambiamento.
Davanti a Don Angelo – così lo chiama chi lo conosce da tempo e lo stima con sincero affetto – c’era un gruppo consistente di ragazzi della borghesia genovese che non risulta aver totalizzato grosse sconfitte e che non programma per il futuro dei suoi figli di annoverarne più di tante. Gli stessi genitori sembravano guardarsi dentro alla ricerca – nelle pieghe del loro passato – di questi eventi che il Vescovo annoverava ai figli con tanta convinzione.
Anche i sessantotto cresimandi parevano un po’ perplessi, abituati come sono a toni meno minacciosi ed ad una vita che, per la maggior parte di loro, è costellata da dubbi di tutto relax. In quindici minuti circa di omelia Gesù ha fatto il suo ingresso verso la fine. C’è stato per poco, risucchiato dal dogma. Angelo Bagnasco aveva uno sguardo severo, profondo e preciso, sovrastato da una mitra che brillava di mille fuochi. I suoi occhi parevano capaci di sfiorare i fedeli uno ad uno. E’ la forza di un potere che va ben oltre il suo ruolo. E’ un Dio severo quello di cui è portavoce Bagnasco. Davvero lontano dal Signore di Don Balletto o Don Gallo, che sembrano entrambi far parte di un’altra confessione. In una chiesa davvero gremita il Presidente della Cei ha ricordato ai ragazzi che lo ascoltavano le tre cose che un buon cristiano deve fare: dire tre Ave Maria tutti i giorni, andare a messa la domenica e confessarsi – almeno una volta al mese – anche in assenza di grossi peccati.
Per il resto bastava aprire i giornali e leggere una cronaca qualsiasi sul family day.
Davvero difficile essere un buon cristiano.
(Giulia Parodi)