Casa America – La giuria italiana è più imparziale

In merito alla nostra nota “Concorsi – Sguardo senza voci a Casa America” del 18 aprile (OLI 141) riceviamo.
Esordio informativo imbarazzante quello della sigla OLI (niente di meno che Osservatorio Ligure sull’Informazione) verso Casa America. Il problema non è la critica, ma appunto la completezza dell’informazione e la sua oggettività.
Quella della Fondazione Casa America è la prima iniziativa del genere non solo in Liguria, ma in Italia, ed è pienamente riuscita. È troppo chiedere di raccontarla prima di criticare o è meglio, seguendo un antico vizio, tanto per non sbagliare, sparare comunque su ciò che viene fatto?


OLI racconta, evidentemente, per sentito dire. Se fosse stata presente infatti avrebbe ascoltato ciò che il Presidente della Fondazione Casa America ha risposto a quella timida obiezione sulla composizione “italiana” della giuria e che era già stata discussa all’esordio del concorso ed accettata da tutti.
Per giudicare bene un concorso sono necessarie competenze affermate ed assenza nei giurati di condizionamenti emotivi di carattere nazionale. Questa è la realtà. È un dato di fatto che, per esempio, i titolari delle cattedre di sociologia a Genova non siano latinoamericani, ma italiani. Se OLI fosse stata presente avrebbe anche potuto dire che Fondazione Casa America si è impegnata a pubblicare tutti i testi e le fotografie e che ha chiesto al sistema dell’informazione ligure e non solo (quotidiani, riviste, tv) di farlo a loro volta.
Invece di dilatare questo messaggio contribuendo così a quello scopo, il nostro estensore dice che lo schermo era troppo piccolo (?), la mostra non troppo valorizzante (!) e il buffet – ahinoi – fuorviante.
Mancava un tocco finale e OLI non ce lo risparmia: quasi quasi si rimprovera la Fondazione Casa America (che si occupa appunto di rapporti tra Italia e America e, in particolare, America latina) di non avere coinvolto anche gli albanesi e i nordafricani!
A nostra volta diamo a OLI un consiglio e avanziamo una critica ragionata: un Osservatorio non dovrebbe appunto “osservare” almeno prima di criticare?
(Fondazione Casa America)
La critica è apparsa sul sito di Casa America in relazione all’articolo (OLI 141) sulla premiazione del concorso “Sguardi Latinoamericani a Genova”. OLI si occupa di fornire un taglio di lettura dell’informazione e non di fare cronaca, per la quale esistono organi deputati a fornire la versione