Dopo il 25 Aprile – Pertini: liberi fischi in libera piazza
E’ passata qualche settimana ma la domanda resta attuale: il 25 aprile può ancora insegnare qualcosa? Noi anziani crediamo di sì. Se non altro il giusto approccio con i giovani contestatori da parte di chi la resistenza l’ha fatta ed ha sofferto la deportazione.
Significativi, a questo proposito, tre articoli nella cronaca locale del 27 aprile di Repubblica. “Il grande vecchio baciò i ragazzi – c’è ancora bisogno di antifascismo”, che riepiloga l’approccio dell’avvocato Ricci con alcuni giovani contestatori. Il trafiletto “La polemica” che riporta ulteriori valutazioni di Cofferati: “Scelta organizzata non goliardia”. Infine la rubrica “L’opinione”, che contiene la valutazione di Zara: “In quei fischi l’ignoranza della nostra storia”.
Ma sempre su Repubblica del 26 aprile disturba decisamente il “Bonsai” a firma di Sebastiano Messina, dal titolo “Che spettacolo”, in cui si vagheggia che i veri partigiani fanno percorrere ai giovani contestatori di Genova e Milano il corteo “a calci in culo”.
A questo mix di arroganza, di ovvietà e di cattivo gusto è opportuno ricordare, tra i tanti, il partigiano Pertini del “libero fischio in libera piazza”, raccomandando una riflessione sulla lezione di democrazia che ha voluto dare il senatore Ricci, dialogando con i giovani, unico modo per rendere attuali e condivisi i veri valori della resistenza.
(Vittorio Flick)