Cartoline – Quant’è bella sicurezza che si fugge tuttavia
Nei giorni scorsi mi hanno invitato a un dibattito sulla sicurezza. A Milano, la città della Mestizia. Sì, non mi riesce di associare il nome gioioso del sindaco attuale ai luoghi che quel tipo di amministrazione ha contribuito a rendere poco vivibili. Non ci riesco, se non altro per solidarietà con quegli scooteristi che si sono fatti male scivolando sulla cera depositata lungo le strade del centro cittadino dai manifestanti con cero, convocati per l’appunto dalla Moratti proprio sul tema della sicurezza. Un bell’esempio di faccia tosta, dal momento che la destra amministra Milano dalla notte dei tempi (prima la Lega, poi l’Albertini in costume da bagno, poi, da ultima, la Mestizia).
Il dibattito si è svolto in un fatiscente palazzo nel vecchio quartiere dell’Isola, dalle parti della stazione Garibaldi, un tempo storico quartiere popolare. Intorno a quel palazzo c’è una dose rilevante di degrado. Gli affreschi e le scritte sui muri traggono in inganno: non è un centro sociale, almeno oggi, forse lo è stato un tempo. Oggi è un luogo di raccolta di spacciatori di varie nazionalità, naturalmente tollerato da chi dovrebbe garantire la sicurezza. Così il risultato è duplice: da un lato la gente del quartiere vive con dosi alte di paura e di rifiuto, dall’altro la colpa viene scaricata su qualcosa che ha attinenza con il “sociale”. Perfetto! Al punto che la gente del quartiere si lascerà convincere facilmente dell’esigenza di bonificare in grande tutta la zona, anche a costo dell’espulsione. Come? Dai, è lo sviluppo bellezza! Lì sorgerà il nuovo grande centro della moda, qualche decina di milioni di metri cubi. Gratta gratta e sotto la sicurezza ci trovi l’affa re.
(Giuliano Giuliani)