Amministrative/1 – Erzelli, per cominciare a parlare di cemento
Fino alla settimana scorsa la campagna elettorale ha vissuto sui sorrisi dei candidati e su alcuni modesti confronti tra loro. Ai margini, ma non troppo, i clan: professionali, politici, territoriali e buon ultimo quello accomunato dal mezzo di trasporto. Si tratta dei motociclisti che, acquisito di fatto il diritto a circolare oltre la doppia striscia centrale, vogliono conquistare, de iure, quello di utilizzare le corsie gialle: hanno dichiarato che voteranno per il candidato sindaco che gliele riserverà!
Così fino alla settimana scorsa quando grazie a un opinionista “rompiscatole”, a un magistrato e a un vecchio prete è arrivato dai quotidiani l’invito ai politici a confrontarsi sulle questioni serie.
Ha cominciato Pierfranco Pellizzetti sul Secolo XIX del 4 marzo ’07 in previsione della delibera del Consiglio Comunale (approvata il 6 e sui quotidiani del 7 marzo) a favore dell’accordo di programma per la creazione del “parco tecnologico” agli Erzelli. Ci andrà la facoltà di Ingegneria e Carlo Castellano, presidente di “Genova High Tech spa”, la società proponente e realizzatrice del progetto, ha dichiarato che già 70 aziende premono per potersi insediare nel “parco”. “Ha vinto il futuro” ha dichiarato (Secolo XIX 7 marzo). Pellizzetti però ha fatto garbatamente notare che i distretti tecnologici a cui il parco vorrebbe ispirarsi sono una cosa dove ricerca, università, impresa condividono materiali, spazi, personale e, non meno importanti, momenti di vita comune. Un insieme di cui agli Erzelli non c’è traccia. Mentre c’è traccia e profonda di una quota residenziale – 25% dell’edificato – per cui si annunciano prezzi da capogiro. Fatto che tra l’altro ave va convinto Piano a togliere la sua firma dal progetto. La domanda alla fine è: “parco tecnologico” o ennesima operazione immobiliare garantita – e “coperta” – dal trasferimento di Ingegneria?
(Manlio Calegari)