Ricorrenze – Il senatore a giudizio insieme ai furbetti
Sembra ieri: Repubblica 16 febbraio 2004, “La visita di lavoro del Governatore a Genova si conclude con qualche ora di relax a Portofino”, in un noto ristorante locale. I commensali? Fazio, Grillo e Fiorani con le rispettive signore, tutti rappresentati in una bella foto di contorno. Fazio – rivela il cronista – ha apprezzato molto lo sciacchetrà e Grillo gli ha promesso di fargliene avere un po’…
Un anno dopo – in mezzo c’è l’estate delle scalate (Antonveneta, BNL, RCS) e dei furbetti – Sole 24 ore (16 febbraio 2006) pubblica un clamoroso articolo intitolato “Carige crocevia delle scalate bancarie. La regia di Fazio e il ruolo di Grillo- I legami con gli immobiliaristi”. L’articolo attribuisce all’influenza di Fazio la discesa in campo di Carige a fianco di Fiorani e Consorte (Unipol). Come tramite tra Carige e Governatore l’articolo indica il senatore Grillo, amico di Fazio da oltre 20 anni.
La reazione degli ambienti politici ed economici genovesi di fronte all’articolo è di scandalo. Da allora Carige comincia a parlare di cospirazione antigenovese minacciando querele per aggiotaggio.
Ancora un anno (Repubblica, 27 febbraio 2007): “Dai verbali integrali depositati ieri la verità sulla “cassa nera” della Popolare di Lodi… Nella scalata Antonveneta 50 milioni pagati ai politici”. Perché? Semplice: il più prezioso alleato di Fiorani e C. nella scalata era l’ex Governatore della Banca d’Italia, Fazio. La Popolare mise mano al portafoglio per mantenere Fazio al suo posto e farsi dare una mano. Serviva una lobby impegnata ad appoggiarlo. Per questo, ha dichiarato un funzionario della Lodi, “era stata stanziata una cifra molto elevata, da 50 milioni di euro in su”.
I beneficiari? Vari, ha detto Fiorani; compreso un gruppo che frequentava assiduamente la casa del governatore. Come ad esempio il sen. Luigi Grillo che, secondo Fiorani non fu solo “uno dei percettori delle tangenti”. Per questa affermazione Fiorani era stato querelato da Grillo che a suo tempo (Secolo XIX, 11 aprile 2006) aveva clamorosamente respinto le insinuazioni. Che invece hanno convinto la procura di Milano a rinviarlo a giudizio insieme ad una ottantina di persone e 9 società, tutti accusati di manipolazione del mercato, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza, appropriazione indebita, riciclaggio e così via (Repubblica, 16 febbraio 2007). Per i pm Grillo, senatore di Forza Italia e supporter di Fazio, dovrà rispondere di concorso nell’aggiotaggio per avere avuto un ruolo strategico nella comunicazione tra Banca d’Italia ed ex vertici della Popolare. Fu lui che contribuì in modo significativo “a trasferire da Fazio a Fiorani informazioni riservate sull’iter di procedimenti di Bankitalia nei confronti di Bpi”, comprese le iniziative del servizio di vigilanza (Repubblica e Corriere della Sera, 16 febbraio 2007).
Come passa il tempo.
(Manlio Calegari)