Informazione – Al Tg uno il regime non è mai finito

A oltre sei mesi dalla nascita del governo, credo che dovremmo tentare un bilancio su cosa è cambiato nell’informazione televisiva. Disgraziatamente mi sembra che non sia cambiato niente. Le maggiori testate (penso soprattutto allo strategico TG1 del seminarista Riotta) continuano a essere sotto scacco del modello berlusconiano di informazione drogata a senso unico: quando parla Lui, il lavoro sulla notizia per enfatizzarne la portata e nasconderne le pieghe è straordinario. Quando dice spropositi, vengono ammorbiditi e subito silenziati.


Così sabato 27 gennaio, alle ore 13,30. La prima notizia politica, cui vengono riservati molti minuti (non avevo il cronometro ma l’impressione è stata di una durata veramente spropositata) è il caldo abbraccio tra il prudente e saggio Fini e l’affettuoso e lungimirante cavaliere dopo l’investitura del primo da parte del secondo, con ampi stralci in diretta e primi piani accattivanti per entrambi.
Sulla Lega recalcitrante (che fa presagire lo sgretolamento dell’alleanza) e sulle ironie di Casini, nessun ritorno. Idem sull’enormità di aver definito ripetutamente “criminale” la riforma del sistema televisivo, progettata dal governo (in tempi in cui ogni giornalista conformista non perde occasione per invitare ai toni dialoganti). Insomma, sbaglierò ma direi proprio che il regime mediatico non è finito, anzi prospera.
(Antonio Gibelli)