Service-press/1 – Giornalisti insostituibili ma meglio se remoti
Italy Today, il nuovo quotidiano free press in lingua inglese da distribuire a Milano nei luoghi più frequentati da stranieri (aeroporti, stazioni, alberghi, centri commerciali), è un progetto che con ogni probabilità non sarà mai realizzato. In realtà è un quotidiano immaginario che è servito al suo ideatore, Pietro Stefanino, un giornalista di Diario, a misurare fino a che punto l’industria editoriale si è trasformata. Punto chiave del progetto è quello di delegare in outsourcing la esecuzione di alcune sezioni (economia, esteri) e la revisione di tutte le altre sezioni redatte in inglese da personale italiano a un’azienda di servizi editoriali localizzata in India. I prezzi dell’offerta dell’azienda indiana sono più che abbordabili: 360 euro per la revisione e 35 euro ogni 500 parole per i pezzi di economia ed esteri. Tutto in tre ore dal momento in cui arriva il materiale. Garantite per contratto (Diario, settimana del 19 gennaio 2007).
L’inchiesta di Diario sull’informazione in outsourcing avverte che la delocalizzazione dell’industria editoriale è già una realtà in America e Inghilterra. L’agenzia di stampa londinese Reuters ha aperto nel 2004 a Bangalore, India, una redazione con 340 giornalisti per condurre il grosso della sua analisi finanziaria su Wall Street. Oggi sono diventati più di 1600. Diversi giornali americani (tra i quali Chicago Tribune, Los Angeles Times) stanno progettando di esternalizzare oltremare alcune sezioni dei loro giornali. I vantaggi sono evidenti, minor costo del lavoro, niente assicurazioni, mutua, ore straordinarie, ferie.
La libertà e la qualità dell’informazione, fondamento di una società democratica, non sembrano preoccupare. “Mi lascia molto scettico un articolo su un fatto avvenuto a New York scritto dall’India – è un commento apparso su un noto blog (InstaPundit, http://instapundit.com) . Ma d’altra parte il lavoro di quanti cronisti statunitensi – così come è svolto oggi – può davvero considerarsi insostituibile?”.
(Oscar Itzcovich)