Porto/1 – La Procura indaga, la politica tace
I quotidiani locali hanno dato – il 17 e il 18 scorsi – un discreto rilievo allo sviluppo dell’inchiesta in corso sulle concessioni demaniali nell’area portuale. Accertate irregolarità gravi e gravissime; si dice oltre un centinaio.
Nell’ambito dell’inchiesta la Procura ha effettuato un’attenta perquisizione negli uffici – tuttora a disposizione – dell’ex segretario generale Carena. L’iniziativa della Procura è stata recentemente preceduta dall’invio da parte dell’Autorità portuale di centinaia di provvedimenti di sfratto a imprese di ogni tipo che abusivamente occupano in tutto o in parte spazi portuali. Che in qualche caso subaffittano senza averne la facoltà il suolo demaniale o non hanno ottemperato a decreti di sgombero vecchi di anni. Iniziative queste ultime dirette a modificare lunghi anni di “gestione indolente” della proprietà pubblica a favore di privati.
Chi ne è stato responsabile e in cambio di cosa? Sarà l’inchiesta a dirlo. Ma già alla luce di questi fatti è possibile comprendere meglio lo scontro feroce in corso in porto da mesi, iniziato dopo l’insediamento dell’attuale presidente Giovanni Novi. A cominciare da quello che l’ha opposto al “da sempre” segretario generale Carena indicato come inamovibile dall’utenza, disposta a paralizzare il comitato portuale pur di non vederlo estromesso dal suo ruolo. Uno scontro offerto (colpevolmente) all’opinione pubblica – sia dalla stampa sia dai politici – come un conflitto di caratteri, di stili di governo.
Oggi, finalmente, l’inchiesta in corso fa balenare altri scenari: una occasione succosa per i vari candidati sindaco per dire la loro.
(Manlio Calegari)