Flussi/2 – L’incredibile farsa cronometrica

Passa il tempo, mesi, e le Procure cominciano a pubblicare i risultati. In Liguria – 200 posti – Irina è “fuori flussi”. Eppure ha consegnato dopo appena 14 minuti. Strano. Il sistema postale appone un’ora precisa al millesimo di secondo e identica (sincronizzata) in ogni macchina obliteratrice di tutti gli uffici postali in tutta Italia. Una notizia da telegiornale; un’immagine di grande efficienza delle poste.


Ma ecco il caso: nell’ufficio postale di Santo Stefano d’Aveto dove un’altra amica si era recata per consegnare la seconda copia della domanda, era il numero 32. Sembra incredibile: anche Irina a Genova era il numero 32! Entrambi gli uffici postali avevano due sportelli, ma la similitudine finisce qui. Quanti metri a piedi ha dovuto fare Irina e quanti la nostra amica per arrivare allo sportello? Quanto era veloce o lento l’incaricato allo sportello? Quanti avevano i soldi contati per evitare il resto? Le obliteratrici erano tutte egualmente t arate per iniziare alle 14:30,000?
Risultato: quando Irina ha consegnato la nostra amica era a metà della coda. Non uno o due posti; a metà. Allora ho cominciato a pensare. Tra questo tentativo di attribuire un “ordine sequenziale democratico” alle domande e la “scelta a caso tra tutte quelle presentate”, con comodo, nell’arco di un mese ed evitando le code, dal punto di vista pratico non cambia nulla. Certo: l’effetto psicologico del “pronti ai posti via!” creato dalle poste è decisamente più convincente per l’opinione pubblica (di nuovo la selezione!). Qualcuno dirà che la scelta fatta, pur non risultando democratica nella sostanza, è però basata sul caso, determinato da fattori tecnici e non influenzato da fattori umani che, come talvolta con gli scandali del lotto, aprono ai favoritismi personali.
Una stranezza però resta, abbagliante come il sole: le prime 5.000 domande a livello nazionale, pubblicate dal sito della Prefettura di Savona, risultano tutte consegnate alle 14:30,000: ovvero precise al millesimo di secondo. Guardare per credere. Magari l’ora delle domande non è stata letta dalla macchina, o queste domande non sono state proprio fatte passare sotto il lettore e la sbadataggine di qualcuno le ha inserite in testa alla graduatoria. Qualsiasi sia il motivo, il risultato è aver preso in giro 500.000 persone che hanno perso tempo e soldi. Democrazia? Efficienza? Adesso alle poste fanno anche rinnovare i permessi. E il costo della assicurata è salito a 30,00 euro. Arrivederci ai prossimi “flussi”.
(Mirko Paolini)