Incidenti – Il dolore aggiuntivo da Pronto Soccorso
Domenica 24 dicembre si è presentata come una giornata di quelle che i milanesi non sanno: limpida, insolitamente calda, insomma proprio da moto. Così,chiesto il permesso alle Mogli, Guido, Franco ed io siamo partiti per il giro delle tre Province: da Santa Margherita sino a Santo Stefano d’Aveto passando per il Passo della Scoglina; poi su verso il Tomarlo e giù sino a Bedonia; una bella salita ancora al Passo Cento Croci per scendere a rifocillarci a Varese Ligure; infine verso Sesta Godano e il Bracco per il ritorno.
Aria tersa, paesaggi scintillanti, luce da impressionisti come solo i mototuristi riescono a cogliere. Purtroppo all’ultima curva in ombra del Bracco (in cauda venenum) il destino cinico e baro mi attendeva perfido e ineludibile: una banale scivolata, la moto che si punta nella cunetta ed io che vengo sbalzato in avanti sopra di lei. Nulla di che (neppure una strisciatina sul serbatoio) ed avrei potuto risalire e ripartire smadonnando solo un po’ per la sfiga, ma avevo commesso una grave imprudenza: avevo alzato il casco modulare un po’ per il caldo un po’ per godermi il vento di libertà al termine di una favolosa giornata.
E così il capolino della moto mi ha “aperto” il naso da una parte all’altra. Realizzato che tutto quel sangue usciva solo dal naso lacerato a tutto spessore ma che il resto era salvo, ho atteso che si svolgesse tutta la procedura del soccorso.
Il servizio 118 è stato molto rapido ed efficiente. Ho accettato di buon grado le prese in giro sui medici che una volta tanto fanno la parte del Paziente e sono stato depositato in Pronto Soccorso a Lavagna. E qui iniziano, è davvero il caso di dirlo, i veri dolori.
La ferita va suturata,certo. Ma come? In anestesia locale, ovviamente. Ma avete presente cosa vuol dire sparare una siringa di carbocaina tutto attorno al naso e, soprattutto, in quella zona che noi medici chiamiamo columella e i comuni mortali il setto tra le due narici? Il dolore è indescrivibile e non dura “solo qualche secondo”! Dato che un naso tumefatto non recepisce mai completamente l’anestetico e così mi sono sentito buona parte dei 18 punti che hanno rabberciato il mio naso.
Eppure già il grande Dogliotti raccomandava la sedazione temporanea prima di un blocco anestetico loco-regionale o di un’anestesia in zone ad alta sensibilità. E oggi esistono farmaci (il propofol ad esempio)di grande maneggevolezza che ti addormentano per 3 minuti 3, giusto il tempo di inoculare in tutta calma l’anestetico locale.
Perché dunque essere ancora condannati all’anatema “tu partorirai nel dolore” quando un Dipartimento di Emergenza di 1° livello (tale è classificato quello di Lavagna) ha gli Anestesisti a disposizione per una civile pratica medica? Pigrizia, disorganizzazione o, peggio, ignoranza? Certo si tratta di un comportamento oggi non più accettabile, tanto che la Regione Toscana ha previsto che dal 2007 ai Pazienti venga “misurato” il dolore non meno di 3 volte al dì obbligando così i Medici a porsi il problema.
(Roberto De Marchi, già Primario Divisione Dermatologica Ospedale San Martino)