Bambini – Il bonus del cavaliere girato ad Ahmad

L’anno scorso Riccardo, mio figlio, ha ricevuto questa letterina da parte di Silvio Berlusconi:“Felicitazioni per il tuo arrivo! È il Presidente del Consiglio a scriverti per porti probabilmente anche la prima domanda della tua vita: lo sai che la nuova legge finanziaria ti assegna un bonus di 1.000 euro? I tuoi genitori potranno riscuoterlo presso quest’ufficio postale (segue indirizzo) e troveranno tutte le informazioni necessarie nell’allegato a questa lettera. Ti invio i più affettuosi auguri per una vita lunga, serena, piena di soddisfazioni e di successi, e porgo ai tuoi genitori le più cordiali felicitazioni. Un grosso bacio”, firmato Silvio Berlusconi


Riccardo non l’ha presa bene, e forse è stata la sua prima incazzatura seria, e non potendo ovviamente accettare regali né tanto meno baci da un personaggio del genere ha deciso di girare integralmente il bonus di mille euro ad un bambino di Jenin, nel nord della Cisgiordania.
Si chiama Ahmad, ed è nato pochi giorni dopo i bombardamenti israeliani che hanno raso al suolo il campo profughi dove viveva. Forse per la paura che si è presa la madre durante i bombardamenti, o forse perchè la falda dell’acqua potabile si è inquinata con la distruzione delle fognature, o forse perchè i genitori sono consanguinei, essendo cugini (ma quale possibilità di movimento è riconosciuta ai palestinesi di Jenin?), questo bambino è un po’ sordo, ha problemi ad un piede, fa fatica ad orinare, e soprattutto ha una disfunzione intestinale per cui deve fare i suoi bisogni attraverso un ano artificiale che gli hanno aperto sulla pancia, fino a che non riuscirà a trovare i soldi per fare l’operazione, ovviamente all’estero (non accompagnato dai genitori ai quali Israele non lascia il permesso per uscire e fare rientro a Jenin).
Tra l’altro fino a che non gli faranno l’operazione deve acquistare una grande quantità di sacchetti da applicare alla pancia per fare i bisogni, che hanno un costo considerevole. Gli ho inviato i primi 500 euro per fare fronte alle spese necessarie a comprare i sacchetti, e sto aspettando che mi comunichino quando farà l’operazione per mandargli il resto.
Mi sembra il minimo che posso fare, anche per scusarmi della politica del mio governo, che grazie ad accordi di cooperazione commerciale e militare con Israele, contribuisce al mantenimento dello stato di cattività e di degrado di Ahmad, e di un altro milione e mezzo di bambini palestinesi.
Ricordo che quando siamo andati a trovarli ci hanno offerto la cena. Mentre mangiavo mi chiedevo quando avrebbero mangiato anche loro che ci stavano a guardare, fino a quando mi sono reso conto che la cena che ci avevano offerto era la loro cena cui avevano rinunciato per ospitalità e che non gli rimaneva niente altro.
(Dario Rossi)