Cronaca – Tanto futuribile e poco presente
La politica, i politici sono piuttosto impegnati a prospettare il futuro. Il che mette la stampa quotidiana in una condizione schizofrenica. Perché da una parte accetta il ruolo di stampella della politica: festosa alle inaugurazioni quotidiane, fa da cassa di risonanza alle sue parole; disposta a scambiare le promesse per realtà. Ma dall’altra, la stampa deve anche fare (almeno un poco) i conti con la cronaca, con i fatti che smentiscono le dichiarazioni ottimistiche, offrono della realtà aspetti inquietanti, rivelano complessità che la politica o ignora o – peggio – finge di ignorare. Uno scarto che spinge il lettore dei quotidiani a dire: cari signori che fate i giornali, metteteci una pezza. O abolite i fatti – e già siete molto avanti su questa strada – o provate a incalzare di più la politica; trattatela come un normale fatto di c ronaca, analizzatela, interrogatela e non state lì a prendere per oro colato le cose che vi vengono dette.
Volete qualche esempio? Roba presa al volo (da Repubblica Lavoro) in quest’ultima settimana? Ecco fatto: “Il piano regolatore sociale decolla… l’ultimo sprint della città solidale”. Parlano l’assessore alla città solidale e il superconsulente (?) alla stesura e all’attuazione del piano. E’ una intervista? Una conferenza stampa? Un convegno? C’è un contraddittorio? Non si sa. Vengono snocciolate cifre di assistiti, posti mensa, residenze protette, badanti per chi soffre, assistenza a sfrattati e altra “gente con difficoltà serie”. E si dice del Comune che è diventato il riferimento degli immigrati in attesa del permesso di soggiorno, per gli ex carcerati liberati dall’indulto e altri “soggetti deboli”. Un impegno notevole, una cosa importante, ma resta un dubbio: qui il fatto sono le parole dell’assessore e del superconsulente. Importanti ma – ammettiamolo – solo uno degli aspetti del problema.
Basti pensare alla notte di fuoco di via Pre, alla manifestazione dei senegalesi dell’11 novembre scorso, le denunce durissime contenute nel loro volantino, il nome dell’ispettore di polizia accusato a gran voce dai manifestanti…
E il “decreto flussi” del febbraio 2006? A che punto sono le pratiche nella provincia di Genova? Metropoli (17 settembre 2006) ha scritto che a Genova le domande ricevute sono state quasi 5.000 per poco più di 1.000 nulla-osta da rilasciare. Ad oggi i nulla-osta rilasciati sono stati 70 (settanta!). La prefettura di Genova è l’unica delle 9 regioni italiane considerate dall’inchiesta di Metropoli che non ha dato informazioni sul personale addetto al lavoro sui flussi. Nessun quotidiano locale e nessuna organizzazione culturale o politica ha in questi mesi fornito la minima informazione in materia. D’accordo per l’importanza del futuro, ma anche il presente vuole la sua parte: no?
(Manlio Calegari)